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Tassa sulle Scorie Pubblicitarie

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Premessa

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Questa è un’introduzione concettuale, non un disegno di legge. Modalità operative, soglie di tassazione e criteri di valutazione saranno definiti in sede legislativa secondo principi di equità, trasparenza e proporzionalità.

Il documento offre un quadro coerente, esempi concreti e strumenti operativi per avviare una riflessione strutturata sulle SCORIE PUBBLICITARIE e sul meccanismo di compensazione economica a favore del bene comune.

Cosa sono le scorie pubblicitarie

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Si stima che una persona mediamente connessa (es. impiegato, studente, professionista ecc.) venga esposta a oltre 500 messaggi pubblicitari ogni giorno. In 3 ore di prima serata su Mediaset, è realistico aspettarsi tra 45 e 60 minuti totali di pubblicità (inclusi spot classici, autopromozioni e altre forme di interruzione).

Messaggi pubblicitari che non si limitano a proporre un prodotto: costruiscono immaginari, orientano desideri, ridefiniscono i confini del “normale”.

Anche senza contenuti esplicitamente offensivi, molti messaggi consolidano stereotipi o modelli regressivi, contribuendo a una pressione costante sull'immaginario collettivo.

E anche quando non promuove modelli regressivi, la pubblicità deve comunque farsi sentire: per emergere nell'assuefazione quotidiana, impiega ogni tipo di “altoparlante attentivo” — sonoro, visivo, emotivo — forzando la nostra soglia percettiva ben oltre il messaggio informativo.

È in questo contesto che nascono le SCORIE PUBBLICITARIE: contenuti formalmente leciti che, sfruttando la pressione persuasiva implicita, generano impatti negativi sulla salute pubblica, la coesione sociale e la visione della collettività. Non è il singolo spot a rappresentare un problema, ma l'accumulo sistematico.

Nota terminologica

Nel presente documento, il termine spot è utilizzato per riferirsi in modo sintetico all’intera campagna pubblicitaria, comprendente tutti i suoi formati e canali: spot televisivi e radiofonici, contenuti per i social media, affissioni, stampa, digital advertising, ecc. Il concetto di scoria pubblicitaria si applica quindi all’impatto complessivo e cumulativo della campagna, e non al singolo messaggio audiovisivo.

Come l'inquinamento, le scorie pubblicitarie sono visibili solo nei loro effetti cumulativi.

E se questa proposta può sembrare superflua o eccessiva, è forse perché siamo talmente assuefatti alla pubblicità da non accorgerci più di quanto ci condizioni. Ma ciò che non vediamo, continua ad agire. E ignorare il problema è già parte del problema.

COSTI ECONOMICI DELLE SCORIE PUBBLICITARIE

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La pubblicità diseducativa non ha solo un impatto valoriale e culturale. Ha anche un costo economico reale e sommerso per la collettività, che si manifesta in diversi ambiti:

Sanità pubblica

Disuguaglianze sociali ed educative

Consumo irresponsabile

Impatto ambientale

Stima complessiva Considerando una quota prudenziale del 10-30% di questi costi direttamente riconducibile ai modelli promossi dalla pubblicità, l’onere per la collettività risulta sistemico, continuativo, e non compensato.

LA PROPOSTA IN SINTESI

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Ecco cosa approfondiremo:

Ambito di applicazione

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Valida per tutta la comunicazione commerciale, su tutti i mezzi: TV, radio, stampa, affissioni, social media, digital, mobile.


I VALORI DI UNA SOCIETÀ IDEALE

da difendere dalle SCORIE PUBBLICITARIE - PARAMETRI DI RIFERIMENTO

🌱🌱 Scala Valoriale del Bene Comune

SALUTE E AMBIENTE

COESIONE SOCIALE

RESPONSABILITÀ CIVICA

VALORI INDIVIDUALI

Tipologie di scorie comunicative e criteri di tassazione

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Due grandi categorie di scorie.

Nel nostro sistema di valutazione, esistono due grandi categorie di scorie comunicative:
1. Scorie invasive (gravità medio bassa)
Hanno a che fare con la forma: sono messaggi pubblicitari che, per struttura e confezione, invadono lo spazio percettivo dello spettatore. Stimolano artificialmente l’attenzione tramite eccessi sensoriali: volume, ritmo, effetti sonori, acting euforico, speaker insistenti, colori ipersaturi. 🔸 L’invasività è un abuso del canale comunicativo, e genera scoria attenzionale. 2. Scorie regressive (gravità medio alta) Agiscono sul contenuto: sono i messaggi che minano valori sociali condivisi (rispetto, cooperazione, responsabilità) o manipolano i bisogni e le emozioni, soprattutto nei soggetti fragili (minori, anziani, persone insicure).

Calcolo del contributo economico

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1. Tipo e livello di scoria prodotta, classificata come:

Ogni scoria è valutata su una scala crescente di gravità.


2. Frequenza di esposizione, cioè quanto lo spot viene reiterato nel tempo e nei diversi canali (TV, social, OOH…).
→ Una campagna ripetuta amplifica l’impatto della scoria e alza l’aliquota.

CHECK-LIST OPERATIVA

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Per orientare la valutazione delle campagne pubblicitarie, è disponibile una check-list esemplificativa basata su criteri multidisciplinari.
La definizione ufficiale dei parametri e delle soglie sarà stabilita in sede legislativa. La valutazione delle singole campagne sarà affidata a un organismo tecnico indipendente. Una campagna rientra nella tassazione se presenta almeno uno dei fattori descritti nelle due tipologie seguenti:


🔍 Nota: le seguenti tabelle illustrano in forma esemplificativa alcune delle principali scorie comunicative individuabili nei messaggi pubblicitari. Servono a facilitare il riconoscimento dei meccanismi regressivi e dei fattori di aggravamento, ma non costituiscono un elenco esaustivo o normativo.

✅ TABELLA 1 – Contenuti invasivi (pressione percettiva e sensoriale)
Tipo di invasione Tecnica usata Effetto sullo spettatore Esempio concreto
Invasione uditiva Volume alto, speaker gridato, jingle ripetitivo Stress, allarme, fastidio Spot con megafono o voci euforiche
Invasione visiva Colori saturi, montaggio convulso, facce grottesche Iperstimolazione, disorientamento Persone che urlano in ambienti surreali
Euforia forzata Acting teatrale, tono sopra le righe, mimica esagerata Spinta emotiva irriflessa Spot bancario presentato come vincita
Manipolazione musicale Musica evocativa scollegata dal contenuto Evocazione emotiva forzata Musica struggente per vendere mutui
Parlato ipnotico Tono suadente, ritmico, ripetitivo Riduzione della soglia critica “Con noi il successo è garantito”
✅ TABELLA 2 – Contenuti regressivi (diseducativi)
N. Tipologia di scoria regressiva Meccanismo prevalente Indizi concreti / Claim esemplificativi
1 Manipolazione del bisogno Trasforma desideri in urgenze o inadeguatezza “Solo con X sei abbastanza”
2 Promessa illusoria di autoaffermazione Associa il prodotto a status, bellezza, potere, accettazione “Il lusso che meriti”
3 Modello disfunzionale Esalta dominio, ego, spreco o disprezzo delle regole “Domina la strada”
4 Prodotti alimentari Promuovono edonismo senza contesto nutrizionale “La merenda che ti coccola”
5 Prodotti farmaceutici / parafarmaceutici Offrono scorciatoie sanitarie senza mediazione medica “Un sorso e passa tutto”
6 Pressione persuasiva occulta Sfrutta insicurezze, solitudine, status, inadeguatezza “Non sei ancora come gli altri?”
7 Appelli infantili e genitoriali Strumentalizzano i bambini come leva emotiva “Mamma, me lo compri?”
8 Evasione dalla realtà Consumo come unica via di gratificazione o consolazione “Renditi felice con uno sfizio tutto tuo”
9 Semplificazione illusoria Riduce problemi complessi a gesti simbolici “Basta un gesto per cambiare tutto”
10 Assenza di contesto informativo Omette dati essenziali per una scelta consapevole Nessuna info nutrizionale o indicazione d’uso
✅ TABELLA 3 – Fattori di aggravamento della scoria pubblicitaria
Fattore aggravante Descrizione operativa
Imposizione Il messaggio è non evitabile: pre-roll forzati, maxi-affissioni, spazi pubblici sensibili
Ripetizione eccessiva Frequenza oltre soglia tecnica (TV > 5 GRP/giorno; social > 10 impression/utente/settimana)
Target vulnerabile Messaggio rivolto a minori, anziani, persone emotivamente fragili o psicologicamente esposte

Nota di applicazione

La presenza di uno o più fattori aggravanti incide direttamente sul livello di tassazione applicabile, anche in presenza di una scoria lieve.

• Un messaggio può essere soggetto a tassazione per effetto combinato di: a) contenuto regressivo o forma invasiva, b) modalità di diffusione (ripetizione, imposizione, target fragile).

• L’aggravamento non dipende dal contenuto in sé, ma da come e a chi viene trasmesso. Un messaggio che in sé potrebbe apparire neutro può diventare regressivo se, ad esempio, è ripetuto con insistenza, rivolto a bambini o veicolato in ambienti non eludibili.

SensiCom

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Osservatorio sulla Comunicazione Commerciale Sensibile

SensiCom è un organismo pubblico con autonomia operativa e funzione tecnica indipendente, istituito per identificare, valutare e classificare le campagne pubblicitarie in base al loro impatto sociale e culturale.

Funzioni principali:

Tecnologia e metodologia

SensiCom adotta una piattaforma digitale ibrida, attiva 24/7, che unisce intelligenza artificiale e supervisione umana.

La valutazione finale nasce da questo processo: un algoritmo segnala, ma sono le persone a decidere.

Certificazione

Il processo di certificazione si divide in due fasi: 1. Pre-lancio (certificazione preventiva) – verifica di coerenza, impatti e suggerimenti migliorativi 2. Post-air (audit retroattivo) – valutazione delle campagne già diffuse o segnalate, con eventuale applicazione della tassa Ogni valutazione è documentata, motivata e ricorribile. Il tutto, senza interferire con i tempi di programmazione delle campagne.

=== Un centro di eccellenza per la qualità della comunicazione in Europa ===

SensiCom non è soltanto un ente di vigilanza. È un'infrastruttura pubblica avanzata, concepita per diventare un punto di riferimento europeo nella valutazione, nella ricerca e nella formazione sulla comunicazione commerciale. Oltre alle sue funzioni operative, SensiCom svolge un ruolo strategico come hub di competenze multidisciplinari, mettendo in rete studiosi, professionisti, istituzioni e realtà educative.

Attività strategiche

Prospettiva di sviluppo

SensiCom è progettato come una struttura modulare e adattiva, capace di crescere nel tempo e rispondere all’evoluzione dei media: ambienti immersivi, interazioni AI-native, nuovi formati audiovisivi e realtà aumentata. Nel medio periodo, mira a consolidarsi come autorità tecnica e culturale nel panorama europeo, fornendo un modello replicabile di governance della comunicazione e promuovendo una maggiore consapevolezza sociale nel settore pubblicitario.

PROMUOVERE LA COMUNICAZIONE VIRTUOSA

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Non tutta la pubblicità produce scorie. Esiste una comunicazione che, oltre a promuovere prodotti e servizi, diffonde valori sociali e contribuisce al benessere collettivo. Questa comunicazione va riconosciuta, premiata e incentivata.

Le aziende che associano i propri prodotti a messaggi responsabili — coerenti con principi come il rispetto ambientale, la solidarietà, la salute, la sobrietà — potranno:

Il marchio IMPACT–

Le aziende che aderiscono formalmente al progetto IMPACT– (IMPACTMINUS) entrano in un percorso di impegno verificabile nella qualità della comunicazione e nella coerenza tra messaggi e pratiche aziendali. È una condizione ottenibile attraverso criteri precisi e comportamenti documentati. Per ottenere la certificazione IMPACT– sono richiesti:

Le campagne delle aziende aderenti entreranno automaticamente nella fascia virtuosa, con accesso a esenzioni, visibilità istituzionale e contributi per la diffusione.

Verifica e coerenza

Una comunicazione non è virtuosa solo perché lo dice l’azienda.
La certificazione sarà rilasciata da SensiCom solo se:

La visibilità (es. affissioni, pre-roll) non sarà considerata aggravante se associata a una comunicazione certificata.
Al contrario, campagne che simulano etica senza coerenza reale potranno essere tassate come regressione comunicativa. 

DESTINAZIONE DELLE RISORSE

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I fondi raccolti attraverso la tassa sulle scorie pubblicitarie non dovrebbero confluire nel bilancio generale dello Stato, ma essere destinati a un fondo speciale, con l’obiettivo di restituire valore alla collettività.

Le risorse, infatti, potrebbero essere impiegate per:

• Educazione e cultura civica

Progetti formativi e percorsi educativi volti a sviluppare pensiero critico, consapevolezza mediatica e cittadinanza attiva.

• Comunicazione sociale e ambientale

Iniziative e campagne che promuovano valori come sostenibilità, sobrietà nei consumi, rispetto delle diversità e coesione sociale.

• Progetti inclusivi

Azioni comunicative, educative e culturali rivolte alle fasce vulnerabili della popolazione o finalizzate a contrastare stereotipi e discriminazioni.

• Produzioni culturali consapevoli

Sostegno alla realizzazione di contenuti mediali e culturali ad alto valore educativo: documentari, podcast, format digitali, materiali per scuole e biblioteche.

• Formazione sulla comunicazione consapevole

Corsi, laboratori e strumenti didattici per studenti, docenti e operatori del settore, in collaborazione con scuole secondarie, università e centri di ricerca.

• Finanziamento diretto delle campagne virtuose

Le campagne riconosciute e certificate da SensiCom come socialmente responsabili possono accedere a contributi economici, in aggiunta a esenzioni e riconoscimenti pubblici, per rafforzarne la diffusione.

L’obiettivo non è soltanto riequilibrare l’impatto della comunicazione regressiva, ma anche incentivare attivamente la diffusione di messaggi positivi e responsabili.

PIANO DI AVVIAMENTO E SPERIMENTAZIONE

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Per garantire un avvio efficace della nuova normativa pubblicitaria, si propone un periodo di sperimentazione articolato in tre fasi:

1. Fase Pilota (6 mesi):

2. Fase di Valutazione e Ottimizzazione (3 mesi):

3. Roll-out Nazionale (a regime):

Questa roadmap consentirà di testare il meccanismo, calibrare i criteri e garantire una transizione fluida verso il funzionamento a pieno regime.

Appendice

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STRUTTURA SINTETICA DELLA PROPOSTA NORMATIVA

Art. 1 – Oggetto e Finalità

Introduce un contributo compensativo sulle campagne pubblicitarie con impatto regressivo o invasivo, con l’obiettivo di riequilibrare gli effetti negativi sulla collettività.

Art. 2 – Definizione delle Scorie Pubblicitarie

Individua due tipologie principali di contenuti tassabili:

Art. 3 – Istituzione e Competenze di SensiCom

Crea un ente pubblico indipendente per la valutazione tecnica delle campagne, la certificazione delle comunicazioni virtuose e il monitoraggio sistemico del settore.

Art. 4 – Meccanismi di Valutazione e Contributo

Stabilisce criteri tecnici, griglie di analisi, punteggi soglia e aggravanti. La tassa è proporzionale all’impatto e destinata a un fondo dedicato.

Art. 5 – Incentivi alla Comunicazione Responsabile

Prevede esenzioni, visibilità istituzionale e certificazioni etiche per le campagne che promuovono valori sociali coerenti.

Art. 6 – Destinazione delle Risorse

Definisce l’utilizzo dei fondi per progetti educativi, culturali, sociali e ambientali, con gestione trasparente e rendicontata.

Art. 7 – Avvio e Sperimentazione

Introduce una fase pilota, un periodo di ottimizzazione e una successiva estensione su scala nazionale.

DOMANDE FREQUENTI (E INEVITABILI)

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1. Questa non è censura?

No. Nessuna campagna viene vietata. Il sistema introduce un contributo compensativo per contenuti con impatto regressivo. Come per l’inquinamento ambientale: si misura, si tassa, si responsabilizza.

2. Non è tutto troppo soggettivo?

La valutazione si basa su criteri pubblici, revisione tecnica e benchmark. I contenuti vengono analizzati da AI e da esperti indipendenti, con tracciabilità e possibilità di ricorso. È meno arbitrario di molti algoritmi pubblicitari.

3. Alla fine pagherà il consumatore, giusto?

No, se il mercato reagisce in modo razionale. Le campagne virtuose sono incentivate e premiate. Quelle == problematiche pagano. E le risorse raccolte vengono reinvestite in beni collettivi.

4. Non bastano le regole attuali (es. Antitrust)?

No. L’Antitrust interviene su inganni evidenti o pratiche scorrette. Questa proposta agisce su un altro livello: quello culturale e sistemico. Non reprime, corregge gli effetti collaterali.

5. Questa proposta è applicabile solo in Italia?

No. Il modello è pensato per essere replicabile e adattabile anche in altri contesti europei. I criteri tecnici, la struttura modulare e la componente digitale lo rendono compatibile con normative diverse. L’obiettivo è costruire un framework culturale esportabile.

6.Perché ce la prendiamo con la pubblicità? Ci sono anche programmi TV, videogame, reality…

Perché la pubblicità non la scegli: ti raggiunge anche quando non la cerchi, ovunque, mascherandosi da informazione, emozione o valore. Film, videogame e reality li scelgo io. È chiaro però che, in futuro, la legge dovrà estendersi anche ai contenitori pubblicitari e, appunto, ai videogame.

QUANTA PUBBLICITÀ VEDIAMO?

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In una giornata tipo – 30 minuti di tragitto casa-ufficio, 8 ore al computer, 2 ore al smartphone e 2,5 ore di TV serale – a quanti minuti totali di pubblicità è esposto?

Conclusione

Pubblicità al giorno: 75–80 minuti
Pubblicità all’anno (365 giorni):
o Minimo: 75 min × 365 = 27 375 minuti
o Massimo: 80 min × 365 = 29 200 minuti
Equivalente in giorni di 24 h:
o Minimo: 27 375 min ÷ (60 × 24) ≈ 19 giorni
o Massimo: 29 200 min ÷ (60 × 24) ≈ 20,3 giorni

Un individuo medio vede quindi tra i 75 e gli 80 minuti di pubblicità al giorno, che in un anno corrispondono a circa 27 400–29 200 minuti, ossia a quasi 19–20,3 giorni interi dedicati esclusivamente a spot e promo.

Fase della giornata Durata Pubblicità stimata
Traffico e tragitto (cartelloni OOH) 0,5 h ≈ 5 min “visivi” (cartelloni, affissioni)
Computer in ufficio 8 h ≈ 15 min (display, banner, video pre-roll)
Smartphone (social, app, web) 2 h* ≈ 20 min (feed sponsorizzati, video, pop-up)
Televisione (tg – ora di dormire) 2,5 h ≈ 35–40 min (spot e promo interne)
Totale approssimativo ≈ 75–80 min di pubblicità al giorno

* Media del tempo quotidiano su smartphone; può variare.

Come si arriva a questi numeri?

OOH (Out-Of-Home): lungo 30 min di tragitto urbano si incrociano diversi cartelloni e bus-top; pesano pochi minuti di “attenzione” visiva complessiva. • Desktop: in media un lavoratore “vede” banner e brevi clip pubblicitarie per circa 1–2 min ogni ora, inclusi pre-roll sui video formativi o meeting online. • Mobile: nelle app e nei social network gli inserzionisti sfruttano feed sponsorizzati, video in-feed e pop-up; su 2 h di utilizzo si arriva a 10–15 min di interruzioni/video ad. • TV serale: normativa italiana 20% spot/ora, più autopromozioni; tra tg e primo film o programmi serali si superano facilmente i 35 min di spot.

COSA SAREBBE SUCCESSO SE…

Se questa proposta fosse esistita fin dagli anni ’80, con la nascita delle TV private, forse la pubblicità avrebbe seguito un’altra traiettoria.
Molte campagne non avrebbero potuto permettersi toni aggressivi o modelli tossici senza restituire qualcosa alla collettività.
Altre avrebbero scelto, fin da subito, di distinguersi per responsabilità e valori.

Forse oggi ricorderemmo spot iconici non solo per lo slogan, ma per il messaggio: inclusione, rispetto, sostenibilità.

Nel frattempo, un fondo alimentato dalla tassa avrebbe potuto sostenere migliaia di progetti educativi, culturali e sociali, diffondendo senso critico, empatia, coesione.

Non sarebbe stato un mondo perfetto. Ma forse un mondo un po’ più consapevole. E cominciare adesso è comunque meglio che continuare a far finta di niente. 

Glossario operativo dei concetti chiave

Scorie comunicative
Contenuti pubblicitari formalmente leciti che includono elementi fuorvianti, manipolativi o regressivi, capaci di generare effetti distorsivi sul piano culturale, sociale o relazionale.

Certificazione preventiva
Valutazione su richiesta prima del lancio di una campagna, finalizzata a verificarne la coerenza con i criteri della Check List Operativa e, se necessario, suggerire modifiche migliorative.

Certificazione post-air
Analisi condotta dopo la diffusione della campagna, attivata su segnalazione pubblica o per campionamento. Può determinare l’applicazione della tassa compensativa se rileva impatti regressivi.

Check List Operativa
Strumento tecnico ufficiale composto da parametri, indicatori e soglie di valutazione della comunicazione. È pubblico, trasparente e soggetto a revisioni periodiche da parte del SensiCom.

Campagna ad alta visibilità
Qualsiasi comunicazione commerciale che raggiunga una soglia di almeno 1 milione di impression o abbia una diffusione a livello nazionale, anche se avviata in ambito locale.

Misure culturali compensative
Interventi educativi, formativi o divulgativi promossi da enti pubblici per contrastare gli effetti di campagne problematiche e rafforzare la consapevolezza collettiva.

CONCLUSIONI

La pubblicità potrà continuare a usare i modelli di sempre. Con una sola differenza: dovrà restituire qualcosa alla società che danneggia. Oppure potrà scegliere di evolvere, avviandosi verso una comunicazione più sostenibile, più consapevole… e forse anche più creativa.

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