Indice
SCENOGRAFIA
1. Concetto generale
La scenografia di “C’ERA UNA SVOLTA” vuole rappresentare simbolicamente il CAMBIAMENTO. Lo studio è fluido e modulare, capace, grazie alla sua struttura in croma key, di trasformarsi anche in un ambiente minaccioso, come possono esserlo certi cambiamenti.
arredo anni ’50–’60
L’arredo fisso riprende linee vintage anni ’50–’60: divani bassi, lampade iconiche, piccoli dettagli rétro che rimandano a un immaginario rassicurante, evocando un’epoca di stabilità apparente. Questa atmosfera di calma e familiarità si contrappone alla natura dinamica e mutevole del programma, creando un effetto di “guscio protetto” che lo spettatore percepisce come intimo, prima di assistere alla sua trasformazione.
2. Struttura dello studio
Lo spazio è organizzato in più zone funzionali:
• l’area centrale per le interviste e i dialoghi, con divani o poltrone dalle linee essenziali;
• la postazione della Ragazza Nerd, defilata ma sempre visibile, composta da una scrivania minimal, monitor spenti e gadget in stand-by;
• superfici continue — pavimento e pareti — in materiali neutri, predisposti per l’attivazione del chromakey quando necessario;
• piante vere, disposte in angoli e passaggi, che portano elementi naturali a contrasto con l’impianto tecnologico.
3. Funzione del chromakey
Il chromakey non è solo un effetto tecnico: è il cuore concettuale della scenografia. Grazie a questo dispositivo, pareti e pavimento neutri si accendono di immagini simboliche del cambiamento —
ponti sospesi,
onde in movimento, sentieri in costruzione,
skyline in trasformazione —
e si fondono con elementi naturali o virtuali. Le piante reali, ad esempio, si estendono in giungle digitali o in scenari surreali. In questo modo, lo studio diventa un luogo vivo, capace di raccontare visivamente le fasi di una “svolta” e di mettere in scena l’equilibrio precario tra ciò che è reale e ciò che si sta trasformando.